Cosa fa
A ritroso nel tempo…
La nostra scuola secondaria si trova ubicata in un bellissimo parco, il famoso “Burghè” di Rovellasca ed è veramente piacevole raggiungerla in tutte le stagioni: con i fiori a primavera, con lo scricchiolio della foglie dai mille colori in autunno con la neve d’inverno. E…d’estate? Siamo in vacanza! Tanti anni fa era la sede di un edificio adibito a laboratorio per intarsiatori (il territorio era ricco di lavoratori del legno dalle cui mani sono stati prodotti pregiati mobili in stile). Con la riforma dell’Istruzione, risalente agli anni 50, e con la nascita della Scuola Media Unificata, si è avvertita l’esigenza di raggruppare tutti i plessi di ogni ordine didattico nel parco e così il vecchio edificio ormai in disuso e abbandonato è stato convertito nell’attuale scuola. Il progetto è stato affidato all’architetto Pellini.
Era il 1967 quando i ragazzi di Rovellasca hanno potuto usufruire della Scuola Media, prima dovevano spostarsi a Saronno o a Lomazzo, oppure all’oratorio maschile del paese. La costruzione è rimasta immutata e non sono intervenuti cambiamenti fino ad oggi. L’istituto è intitolato ad un insigne concittadino nato a Rovellasca nel1854, medico, zoologo, botanico ed entomologo: Giovanni Battista Grassi, Senatore del Regno d’Italia. G.B.Grassi ha compiuto gli studi elementari e ginnasiali nel collegio privato Bolchi-Stucchi di Saronno e quelli liceali al Volta di Como e si è laureato all’Università di Pavia. Ancora studente, proprio a Rovellasca, aveva notato una grave moria di gatti e la collegò ad un parassita esistente nei paesi tropicali. L’intuito lo portò a collegare il parassita alla presenza di paludi infestate dalle zanzare proprio dove ora si estende il parco. Approfondi le ricerche ed ottenne un quadro completo delle relazioni intercorrenti tra la malaria e le zanzare: dove c’erano paludi c’erano zanzare ed esseri umani infetti. Successivamente riuscì a selezionare la zanzara che trasmette la malattia: la temibile anofele. Grazie a questa straordinaria scoperta Grassi sfiorò il Nobel per la Medicina, ma fu il medico britannico Ronald Ross, con una campagna diffamatoria contro i ricercatori italiani per rivendicare la propria priorità della ricerca, ad impedire al nostro rovellaschese di raggiungere l’ambito traguardo e la prestigiosa onorificenza. Pur deluso dal mancato conferimento del Nobel, continuò a studiare questa malattia e, mentre correggeva un manoscritto sulla biologia delle zanzare, mori a Roma il 4 maggio 1925. Fu sepolto nel piccolo cimitero di Fiumicino, anche se la tomba di famiglia si trova nel cimitero di Rovellasca.
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